
"Resta l'organizzazione della professione, che si dovrebbe modernizare, anche con strumenti e forme in sintonia con i tempi.
Disciplinare sì, ma non vietare la convivenza nello stesso impianto professionale di avvocati e commercialisti, ma perchè no, anche di ingegneri e architetti, economisti e analisti finanziari. L'imprenditore, nemmeno tanto piccolo, non può essere costretto a girare le sette chiese per un'iniziativa economica di qualche rilievo.
E se, per una certa fascia d'offerta, c'è bisogno di una struttura di tipo societario, non si comprende per quale motivo debba essere preclusa, una volta che la motivazione razziale dell'attuale divieto è, per fortuna, venuta meno da più di mezzo secolo e la responsabilità personale del legale è compatibile con il nuovo assetto.
Tanto più che oggi uno studio professionale ha spesso una società di servizi alle spalle, per il solito motivo fiscale."
Articolo Il Sole 24 Ore del 18 Agosto 2007
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